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PERCHÉ MMC NON PARTECIPERÀ A PIÙ LIBRI PIÙ LIBERI

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MMC Edizioni
03 Dicembre 2017

I motivi per cui MMC Edizioni non parteciperà alla Fiera della Piccola e Media Editoria 2017: una decisione sofferta presa per il secondo anno consecutivo, con un pizzico di nostalgia e tanta amarezza.

I problemi iniziali.

logo plplAlla clientela della casa editrice, abituata a trovarci puntualmente allo stand in questa tradizionale fiera del libro pre-natalizia, potrà sicuramente sembrare una decisione illogica e un tantino azzardata. E forse un poco lo è. Ma se leggete per un momento le motivazioni di una simile decisione, forse mi darete anche ragione.
Se si esclude la prima edizione della manifestazione, dalla seconda in poi MMC è sempre stata presente in maniera ininterrotta fino al 2015. Abbiamo subìto tutti i passaggi obbligati per riuscire a far parte della manifestazione, iniziando con uno stand diviso con un altro editore, poco visibile in quanto locato al piano superiore del Palazzo dei Congressi. Abbiamo proseguito con uno stand tutto nostro, scendendo finalmente al piano terra anche se in una posizione laterale non proprio ottimale per la vendita, per poi riuscire ad avere uno stand con due lati aperti ma sempre in posizione laterale e molto (troppo) vicina all’uscita.
Lungo tutti questi anni ho ripetutamente richiesto una posizione migliore, nella sala centrale, ma non sono mai stata accontentata. Inizialmente ho creduto alla risposte che mi venivano date. La totalità degli editori confermava gli spazi dell’anno precedente, c’era un lungo elenco di editori che avrebbe voluto partecipare ma non trovava posto, mi dovevo accontentare della mia posizione.Fino a un certo momento ci ho creduto e, in effetti, le vendite andavano piuttosto bene per tutti. Era comprensibile che nessuno volesse abbandonare il suo stand.

Le proposte inascoltate.

Ho anche ripetutamente proposto all’organizzazione di creare una serie di isole a tema, fra le quali una dedicata agli editori specializzati in libri su Roma, anche in omaggio alla città ospitante. Lo fanno in tante fiere e aiuterebbe il visitatore a orientarsi meglio, ma mi è sempre stato risposto che la struttura del Palazzo dei Congressi mal si adattava a divisioni di tale tipo, erano presenti troppe colonne.
Diverse case editrici avevano avanzato la stessa proposta e persino i visitatori avevano più volte lamentato di essere disorientati dalla promiscuità degli stand. Ti trovavi a parlare di archeologia o di storia romana o di libri d’arte con un certo disagio perché allo stand vicino (specializzato in libri e giochi per bambini) stazionavano intere scolaresche urlanti o mamme che tenevano lunghissime conversazioni ostruendo l’avvicinamento allo stand MMC con i loro passeggini comodamente parcheggiati davanti.
Altro problema era causato dalla presenza sempre più massiccia di venditori di oggettistica che si mascheravano da editori e vendevano di tutto fuorché libri, spesso attirando con fantasiose dimostrazioni dei veri e propri affollamenti di persone oscurando il lavoro degli stand limitrofi. Anche su questo fatto ci sono state ampie lamentele da parte degli editori, ma sono cadute integralmente nel vuoto.

Non piace a nessuno essere ignorati.

Tutto questo è stato tollerato per anni fino a quando la lettura di libri ha cominciato a entrare in una crisi maggiore e le vendite hanno preso nettamente a diminuire, al contrario dei costi per partecipare alla manifestazione che sono leggermente ma costantemente aumentati ogni anno. Gli incassi hanno iniziato a non arrivare neppure a coprire le spese sostenute per partecipare alla manifestazione.
Inoltre proprio in tali anni ho notato che molti volti nuovi si stavano avvicendando, ad ogni successiva manifestazione, nella sala centrale (a seguito di probabili rinunce per gli scarsi risultati), mentre per MMC continuava ad essere regolarmente negato qualsiasi spostamento.
Nel 2015 mi è stato finalmente concesso di passare a uno stand aperto su due lati, che permetteva una maggiore esposizione di libri ma, trovandosi vicino alla via d’uscita, ho visto aumentare il consueto problema: il pubblico aveva già speso ormai tutto il suo budget nell’area centrale e doveva rinunciare all’acquisto dei libri MMC, in quanto aveva visto lo stand MMC troppo tardi.
A questa situazione si è aggiunto anche il problema parcheggio auto.
Gli editori devono parcheggiare al di fuori della struttura, esattamente come i visitatori. Nel 2015, durante l’orario di fiera, ignoti hanno sfondato i vetri a tante automobili ben parcheggiate regolarmente negli spazi con strisce bianche. Fra le tante, due auto erano dello staff MMC. Ulteriori spese da affrontare!
Nel 2016 mi sono impuntata sul fatto che non avrei partecipato se non mi veniva cambiata posizione dello stand o almeno permesso di entrare nel parcheggio sul retro del palazzo, più sicuro e controllato. Ma il mio ultimatum alla organizzazione non ha fatto né caldo né freddo, nonostante la ultradecennale fedele partecipazione di MMC. Solita fredda e noncurante negazione in risposta alle mie richieste, tanto c’era la fila di editori in attesa che non aspettava altro. Decido che MMC non parteciperà.

La nuova sede della “Nuvola”: i pro e i contro.

Ed eccoci al 2017. Con l’annuncio durante il mese di luglio che la manifestazione si sarebbe spostata alla nuova sede della Nuvola di Fuksas, e la necessità di prenotare la partecipazione per poter definire la posizione dei nuovi stand, quest’anno mi ero illusa che qualcosa potesse cambiare. MMC si prenota. Si parlava di maggiori metrature a disposizione in uno spazio aperto e senza colonne. Ho creduto che si potesse finalmente creare varie zone a tema. Ho sperato che l’anzianità di partecipazione potesse contare qualcosa. Ho fantasticato su possibili nuove iniziative all’interno della manifestazione in una sede così innovativa. E ho anche ingenuamente sperato che, facendo entrare tutti gli editori che lo richiedevano, anche i costi potessero subire una leggera diminuzione allineandosi al difficile periodo economico che stiamo tutti attraversando.
L’organizzazione è invece sparita per svariati mesi facendo temere agli editori che la manifestazione non si svolgesse più e che si fosse persa l’occasione per prenotarsi in altri tipi di eventi. Negli anni precedenti, a ottobre era già stato chiesto addirittura il saldo dell’intera operazione, mentre quest’anno neppure una parola. Poi sono arrivate una laconica mail in cui veniva confermato che MMC era stata accettata fra i partecipanti e, dopo numerose sollecitazioni, la comunicazione dello stand assegnato. Ancora in una zona molto defilata e verso la parte finale della sala. Non era cambiato nulla se non il costo a metro quadro degli stand, un poco aumentato e il numero degli editori partecipanti, di gran lunga superiore: da circa 400 a più di 500 (almeno così pare).
Se è vero che teoricamente la Nuvola dovrebbe attirare più pubblico e la quantità di editori offrire una maggiore scelta di titoli, è altrettanto vero che quando si è in troppi si è meno visibili e gli incassi rischiano di assottigliarsi ulteriormente.

Le problematiche rimangono le stesse.

Sono seguite le mie rimostranze, cadute come sempre nel vuoto e nella più totale indifferenza. Non è arrivato neppure un tentativo di proposta per cambiare stand. Solo un “no”. Ho chiesto se era almeno previsto un parcheggio in una struttura così nuova. Ancora la risposta “no”. Mi chiedo perché non si utilizzi un risponditore automatico, che dimostrerebbe più partecipazione di certe addette al rapporto con gli editori.
Per dirla tutta, già in passato erano sorte discussioni sul potersi avvicinare con le macchine al Palazzo dei Congressi per il carico/scarico delle merci, ma quest’anno nel regolamento è addirittura specificato che è assolutamente vietato entrare a piedi all’interno della Nuvola con i carrelli. Ma chi decide certe regole ha mai provato a caricarsi a braccia centinaia di libri con carta spessa patinata? Neppure a un facchino si osa più chiedere una cosa del genere. E poi il trasportatore, che a questo punto diventa obbligatorio, ha un ulteriore costo.
Altra chicca dell'organizzazione è stata mettere le mani avanti affermando che per quest’anno i costi sarebbero rimasti all’incirca gli stessi e che il surplus causato dalla nuova sede sarebbe rimasto a suo carico, ma che dall’anno prossimo i costi di partecipazione saranno rivisti al rialzo per gli editori.
Inoltre quest’anno pagano il biglietto (di poco ridotto) anche gli operatori professionali e la Stampa, che costituiscono il grosso del pubblico. Mi chiedo se qualcuno si renda davvero conto del periodo che l’editoria e l’Italia tutta sta vivendo. Sembrerebbe proprio di no.

Una occasione persa.

Concludo affermando che “Più libri più liberi” è stata fino a un certo punto una bellissima manifestazione dedicata alla piccola e media editoria e che è cresciuta col passare del tempo offrendo sempre più servizi. Poi qualcosa si è inceppato, la società che organizzava ha cambiato atteggiamento, tutto si è standardizzato e non ho più visto miglioramenti o cambiamenti, neppure nel pubblico, sempre lo stesso che gira per tutti i 5 giorni.
Il 2017 e la nuova sede erano un’ottima occasione per rinnovare la situazione, ma si è persa, a mio parere, la volontà di apportare utili cambiamenti per aiutare l’editoria. Si è però rinnovato il logo di “Più libri più liberi” e il sito internet, azioni non esattamente "necessarie" per la causa. Sono inoltre sbandierati i social per il pubblico più giovane (e questo è buono) ma la pubblicità più classica è presente nei soliti luoghi; non vedo alcuna volontà di coinvolgere altre zone, in città o al di fuori di essa. Nessuno sta più portando linfa nuova nel mondo della promozione editoriale; al contrario è subentrata una banale e ripetitiva intenzione di fare solo cassa. Un vero peccato.
Auguro di cuore a tutti i miei colleghi e a questa fiera a cui ero (e in parte sono) sinceramente affezionata il successo che meriterebbe. Forse quest’anno mi sono eccessivamente allarmata e ho sbagliato a non partecipare. Ma per il momento sono convinta che noi editori dovremmo alzare tutti la testa in maniera solidale e far sentire di più le nostre voci.
E a rispondere ai miei numerosi dubbi non saranno i roboanti numeri, molto discutibili e tutti da verificare, che verranno come sempre sparati ai media a fine fiera. Sarà la vera opinione degli editori ad essere ascoltata dalle mie orecchie; l’opinione di quelli che erano presenti, hanno dato il sangue e hanno visto le cose come stanno.
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggere fino in fondo un post così lungo, ma sentivo il dovere di rispondere alle tante persone che si sono meravigliate per la non partecipazione di MMC alla fiera, così come sentivo il dovere di dare voce ai numerosissimi colleghi editori che si lamentano di continuo delle stesse cose ma, al momento opportuno, abbassano la testa invece di parlare.

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