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OGGI DUE DIVERSE INAUGURAZIONI PER DUE CAPOLAVORI DI ARCHITETTURA A L’AQUILA E A ROMA
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio nel capoluogo abruzzese e le Terme di Caracalla nella Capitale tornano visibili al pubblico con modalità completamente differenti.
Dopo il sisma del 2009 riapre la Basilica di Collemaggio.
A ben più di 8 anni da quel terribile terremoto del 6 aprile che vide letteralmente sgretolarsi L’Aquila e a seguito di un lungo lavoro di ricostruzione che ha visto impegnati la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del capoluogo abruzzese a fianco dell’Eni, che ha finanziato il restauro, riapre oggi al pubblico la splendida Basilica di Santa Maria di Collemaggio.
La giornata è dedicata alle autorità presenzianti allo storico evento che vede anche il ritorno delle spoglie di papa Celestino V al loro luogo originario, dopo che erano state conservate nell’oratorio di San Giuseppe dei Minimi a causa dei numerosi danni subìti dalla Basilica. Tale papa, proclamato successivamente santo, fu uno dei pochi a rinunciare in vita, addirittura durante il primo anno di pontificato, al suo incarico. Gli successe papa Bonifacio VIII.Torna così a nuova vita e con regolare apertura uno dei luoghi turistici e sacri più ammirati in Abruzzo.
Le Terme di Caracalla visibili in 3D nella loro magnificenza.
Inaugurazione di ben diverso tenore sempre oggi, 20 dicembre, alle Terme di Caracalla. La splendida costruzione romana di cui rimangono in piedi da tanti secoli imponenti e suggestivi ruderi regolarmente visitabili, è da oggi visibile nel suo splendore originario grazie alle nuove tecnologie. Attraverso un visore 3D di ultima generazione e di facile utilizzo, visitando i ruderi delle Terme sarà possibile vederle ricostruite esattamente come si presentavano durante l’antica Roma, quando erano pienamente funzionanti e lussuosamente decorate con marmi, vasche, statue in ambienti spaziosissimi. Il percorso virtuale delle Terme prevede 10 tappe. Trovandosi esattamente nella stessa posizione in cui erano gli antichi romani sarà possibile mettere a paragone lo stato della struttura in epoca antica e in quella attuale; per i visitatori sarà un vero e proprio viaggio nel tempo.
Si tratta del primo esperimento di questo genere realizzato in Italia in un sito archeologico grazie al lavoro sinergico della Soprintendenza speciale di Roma e del CNR oltre che al finanziamento di Coopculture. E si tratta sicuramente di una esperienza emozionante e insolita sia per i cittadini di Roma, sia per i turisti. Al momento sono disponibili solo 30 visori, a titolo sperimentale, ma sicuramente verranno implementati in futuro, in vista del periodo estivo.
Insomma investimenti, restauri e ricerche al servizio di un patrimonio di bellezza ineguagliabile restituito alla collettività.